Di seguito è proposto un estratto degli argomenti trattati durante il corso: verrà spiegato il funzionamento del dispositivo CDR/EDR e i vantaggi/limiti correlati al suo utilizzo nell'ambito della ricostruzione dei sinistri stradali.
Attualmente la Bosch è l’unica azienda ad aver commercializzato un dispositivo CDR (chiamato green box) fruibile da tutti gli operatori del settore attraverso un’interfaccia software.
(Dispositivo CDR Bosch connesso all’ACM)
Quali informazioni è possibile scaricare dall'ACM?
(Report CDR con informazioni riguardanti i 5 secondi pre-crash)
Come si recuperano le informazioni EDR da un veicolo incidentato?
Esistono principalmente due metodi per acquisire le informazioni di crash dalla centralina di un veicolo incidentato. Il primo, e più immediato, è quello di connettere, con opportuni cavi, la propria green box CDR ad un notebook e alla porta OBD del veicolo (collegamento DLC, Diagnostic Link Connector). Il secondo consiste nel connettere direttamente il CDR all’ACM. In entrambi i casi, se la lettura va a buon fine, si ottiene un report .pdf contenente le informazioni riguardanti la collisione del mezzo.
(Lettura CDR/EDR di un veicolo tramite porta OBD)
L’utilizzo delle informazioni per la ricostruzione di un sinistro stradale
Questa è la fase più critica in quanto il report ottenuto dalla predetta lettura CDR non può essere utilizzato senza un’accurata disamina da parte di un tecnico e analista certificato, che ne validi il contenuto.
Nella ricostruzione della dinamica di un sinistro stradale risulta spesso difficile determinare accuratamente le modalità di arrivo all’impatto di un veicolo, se in accelerazione, in frenata oppure a velocità uniforme. Un'altra fonte di incertezza consiste nella quantificazione dell’energia di deformazione ovvero nell'ammontare di energia cinetica pre-urto impiegata per deformare le strutture dei veicoli coinvolti in una collisione. A volte si ragiona per confronto, utilizzando l’EES (Energy Equivalent Speed) di veicoli similari coinvolti in prove di crash, in altre circostanze misurando direttamente la profondità delle deformazioni e calcolando l’energia dissipata con il metodo di Campbell (Crash 3).
Il sistema CDR/EDR può essere utilizzato per risolvere queste “eterne” questioni? Come già precisato, per ogni evento viene fornita una tabella pre-crash contenente le informazioni dei 5 secondi antecedenti all’urto: la velocità del veicolo, se il conducente avesse o meno azionato il pedale del freno, il livello di pressione del pedale dell’acceleratore, i giri del motore e altro.
La determinazione di questi parametri consente di accertare, in modo oggettivo ed incontrovertibile, la condotta di guida e/o l’eventuale reazione da parte del conducente negli istanti antecedenti all'urto.
Utilizzando il CDR è inoltre possibile determinare la variazione di velocità del veicolo durante la collisione e, da questo dato, la corrispondente energia di deformazione. Alcune case costruttrici forniscono direttamente la tabella del Delta V mentre, per altre, lo si determina integrando i dati di accelerazione/decelerazione nella durata dall’impatto.
(Report CDR con informazioni riguardanti l'accumulo di Delta V durante l’impatto)
- il veicolo potrebbe non essere attualmente supportato dal sistema CDR (il che non esclude che lo sarà in futuro, alla luce del fatto che la lista dei veicoli compatibili aumenta ogni anno)
- anche in caso di compatibilità del veicolo, potrebbe non essere possibile utilizzare i dati della centralina, poiché in caso di più collisioni, alcuni dati potrebbero essere stati sovrascritti; i dati di vecchie collisioni potrebbero non essere più disponibili; la registrazione dei dati potrebbe essere incompleta (ad esempio a causa di un calo di tensione durante la registrazione); alcuni dati potrebbero aver subito un clipping a causa del superamento della dinamica dei sensori; i dati della velocità pre-urto potrebbero essere stati falsati da eventuali sbandamenti del mezzo prima dell’urto o dal bloccaggio delle ruote; limitazioni nella risoluzione e nella accuratezza dei dati possono renderli non utilizzabili nel caso in oggetto.
Probabilmente la maggior parte di queste limitazioni verrà superata negli anni a venire, in cui sicuramente lo sviluppo dei sistemi EDR e la loro diffusione ne aumenterà le possibilità di applicazione. Ad oggi, il CDR rappresenta quindi un valido strumento a supporto del ricostruttore ma con la consapevolezza che non rappresenta una soluzione definitiva e universale per la risoluzione di tutti i casi.
Corso Eudarts CDR/EDR Bosch Analyst
Nicolò Alessandra
Francesco Del Cesta
Mauro Mariani
Carlo Lombardi
Manuela Caldironi
Marco Alquati
Claudio Coral
Alessio Marco Incarbone
Marco Mambretti
Emiliano Vezzani
Riccardo Falco
Fabio Gazzola